Il gufo è un animale prettamente notturno che porta con sè da sempre quell’alone di mistero che riesce a rendere le notti inquiete; non potevano scegliere un nome più adatto se non Owls per poter celebrare la notte nella maniera più assoluta.
Progetto che cela il nome di Tony Wakeford, ex membro fondatore dei Death in June, band seminale del neo-folk e quelli di Eraldo Bernocchi e Lorenzo Esposito Fornasari.
Eraldo è un’importante produttore e musicista, mentre Lorenzo è un ricercatore visionario del suono, insomma con un album che si chiama The Night Stays, non credo abbiano intenzione di darci in pasto latte e biscotti.
Una chitarra acustica esordisce tra effetti e percussioni sintetiche, è “Hide and Seek” che mette subito bene in primo piano la voce sofferta di un Wakeford costantemente in bilico tra un Nik Cave e Peter Murphy, questa prima traccia è forse l’unica ad avere una forma canzone abbastanza convenzionale ma ora la notte arriva per davvero e la title track “The Night Stays” si contorna di droni apocalittici ruvidi come pareti dove riesce a trovare spazio anche uno xilofono che appare come unica flebile luce in tutto il pezzo.
Con “Owls” si vanno ad esplorare terreni contaminati da industrial e sonorità dark con testi più recitati che cantati ma che riescono a dare ancora più significato a pezzi come “God is right”; “è quello giusto?” forse il dubbio più grande che attanaglia la mente dell’umo e Wakeford lo ripete in maniera ossessiva in uno scenario che ricorda i NIN ai tempi di The downward spiral“. “Come back” si fà avanti tra sinth e chitarra che appare sempre con timidezza ma è una calma apparente che ben presto viene spazzata via da distorsioni sempre ben controllate. Sicuramente troviamo nella prima parte del disco la rappresentazione migliore degli Owls tuttavia non ci sono cadute di stile, anzi ci sono pezzi dalla sensibilità musicale come “The new parade” o “We took this land” dove si riesce a tingere ancor più di nero un folk alla Jonny Cash.
Tutt’altro che solare “Strange kind of beauty” anche se appare come una perla bianca in un mare di petrolio, testo ridotto a poche parole e sonorità limpide che danno quasi sollievo. Ora il gufo si porta via definitivamente la notte con “All Gone“, lasciandoci nuovamente in uno scenario tremendamente cupo. Un disco quasi inquietantante e quindi da usare con cautela ma semplicemente affascinante come la notte.
(Andrea Tamburini)
Owls – Strange Kind Of Beauty by RareNoiseRecords