Terzo album per una band che conquista sempre più il regno disincantato dell’ossessione. Tutti i componenti sonori sfiorano la ripetitività che crea un turbinio emotivo di cui non ne possiamo più fare a meno. La necessità di sentire il continuo incitamento “Come on, come on, come on” cantato nella seconda canzone del nuovo album intitolato Rust è un invitante richiamo della foresta che urla il nostro nome nei momenti di maggior sconforto. Non solo i testi, ma anche la batteria viene maltrattata con ritmi ossessivi che invece di annoiare, rapiscono e rubano il tuo udito rendendolo assente a ogni tipo di voce interiore che invidiosa suggerisce male. La pelle del tamburo viene picchiata come se fosse una testa di un vecchio insegnante che ha ingrigito la parte della nostra adolescenza. La vendetta è un piatto servito freddo e se è ripetitiva tanto meglio.
“Sailing Away” ha la stessa perfetta caratura rock di “Let Me In” canzone composta dai R.E.M. tratta dall’album MONSTER (Brano, tra l’altro, dedicato alla memoria di Kurt Cobain).
Grazie ai Polar for the masses possiamo trovare un nuovo significato alla parola iterazione. “Silence” è come un infinito richiamo dove noi possiamo crogiolare la nostra sicurezza nelle sue parole e note suonate.
Obbligo è anche soffermarci sull’etichetta che crede nel progetto “Polar”. Sto parlando della Black Nutria Label che tra i molti nomi alla sua corte comprende anche il credibile rock dei Soyuz e l’eclettico sound acustico di Luca Milani.
Le otto nuove canzoni per la massa, posso essere il nuovo suono incantato che esce dal flauto di un certo Peter Pan venuto a dirci la via che conviene seguire, e per intraprendere questo viaggio sarebbe meglio saper volare.
(Alessio Basile)
promo – Silence 2011 by Polarforthemasses