Italia. Campania. Torre Annunziata. Borderline. Mai nome fu più azzeccato per questa band che con il loro ep Bere Fuoco ci sputano addosso tutta la rabbia e la potenza che hanno dentro e, da bravi borderline, ci mostrano anche il loro lato più “sensibile” con una facilità che ad un primo ascolto può far storcere il naso ma che con il passare del tempo incanta. Ed è proprio questa la sensazione che ti da “Bere Fuoco”, proprio come quei simpatici cicchetti che si bevevano in gioventù, quel concentrato di alcool al quale l’astuto barman dava fuoco, senza sapere il reale motivo, ma fa fico quindi… butti giù, butti giù e subito senti la botta che ti da il calore e quello strano mix di alcolici, facendoti pensare “ma chi me l’ha fatto fare?”, ma quando meno te lo aspetti ecco arrivare il dolce sapore, che ti da un po’ di tregua e che ti spinge a bere un altro di quegli strani intrugli infiammati.
Ecco questa (senza la parte del “ma chi me l’ha fatto fare?”) è la musica dei Borderline, dura e potente, potente proprio come il fuoco, ma che riesce anche a dare ampio spazio alla “dolce melodia”.Questo lo si nota sin dalla prima canzone “Soundcheck”, dove si passa da riff incazzati, batteria palleggiante e voce gridata in faccia al pubblico (con relativi sputazzi per chi è in prima fila) a una melodiosa atmosfera da spiaggia al tramonto e vi assicuro che tutto ciò non toglie al brano la potenza che lo contraddistingue, anzi c’è quel non so che di suspence che rende tutto ancora migliore. Una volta iniziato non ti puoi più fermare e tutto d’un fiato arriva “Io Salto” un inno alla potenza musicale. Grande canzone, la mia preferita dell’ep, una canzone con un gran tiro dall’inizio alla fine, una linea melodica del cantato diretta e schietta come il testo, in italiano (cosa rarissima in Italia), che dà sicuramente una marcia in più al pezzo. A proposito di atmosfere da spiaggia al tramonto, eccole ritornare prepotentemente in “Estate” insieme ad un tocco di anni ’50 che, vi dirò, non guasta per niente, e alla descrizione del tanto amato (e poi odiato) amore estivo. La canzone è bella, ma forse si va a ricercare troppo la radiofonicità o il tormentone da far cantare e si perde un po’ di vista la grinta che abbiamo trovato nei primi due pezzi. Ma alla fine persino il mio animo metallaro apprezza lo sforzo, anche perché fa dimenticare il cielo grigio di questo periodo, riportandoti alla ancor lontana estate. Si riparte subito forte con “Strofa e Ritornello”, feroce e fulminante critica al moderno mercato discografico, ancorato a principi che non sono più al passo con l’evoluzione musicale del 2011 e in mano ai soliti vecchi nomi. La canzone mi piacerebbe a priori per quello che dice, ma, musicalmente parlando, non delude le aspettative, anzi ritroviamo dopo la parentesi “Estate” tutta la grinta e la rabbia dei Borderline. “Oltre La Norma” è l’ultimo brano dell’ep, e racchiude a pieno lo stile Borderline, passando dalle calme strofe (quando si parla di calma prima della tempesta) al potente ritornello che ti fa saltare su e giù senza che nemmeno tu te ne accorga, trasportandoti all’interno del fantastico mondo dei Borderline.
Questi ragazzi ci sanno fare, e si sente nell’ep, hanno ottime idee ed il genere può piacere molto, il resto sta a voi Borderline, datevi da fare e mettetecela tutta, e a voi pubblico, ascoltateli e supportateli, meritano davvero.
Per finire vorrei congratularmi con questo gruppo per aver deciso di rendere disponibile a tutti l’ep tramite free download (nel player in basso, ndr). Grandi, solo così si possono far fare passi avanti all’industria musicale. E voi, braccine corte, visto che l’ep lo avete aggratiss, supportateli in altro modo, andate a vedere i loro concerti, comprate il loro merchandising, perché fare musica costa e, secondo me, è un piacere aiutare chi con l’impegno e il sudore della fronte vi ha fatto divertire con la propria musica. Ok! ora basta ascoltare le mie stupide prediche e andate ad ascoltare i Borderline.
(Andrea “Pooz” Porsia)