Prendete il caso della famosa barzelletta al contrario: cominciate a ridere.
Prendete il caso di un cd che comincia al contrario, dai “Titoli di coda”. Dritti dritti da quell’oscuro edificio di Nizza Monferrato nel quale Valerio Soave tiene stretti a sé i master delle prime opere degli Afterhours, dei Bluvertigo, dei Subsonica (dei Massimo Volume, ndr) e dei Modena City Ramblers, vengon fuori i Versus, band padovana capeggiata da Daniele Megahertz Dupuis, che dichiara come propria fonte ispirativa band quali Pink Floyd, King Crimson, Kraftwerk, Air, David Bowie, Ennio Morricone, Franco Battiato. Il poeta di Jonia appare in prima persona e, con un intervento in inglese, chiude “Cosa ti aspetti da questa notte”, scritta a quattro mani con Lele Battista, che porta a galla le ispirazioni floydiane dei quattro, soprattutto nella chitarra iperpulita ed ipercompressa.
Si ha la sensazione di ascoltare i Bluvertigo più poetici ma proiettati nel nuovo secolo. “Torre di controllo” è invece il primo singolo dell’album, che ricorda sempre la band di Marco “Morgan” Castoldi, e che si chiude all’improvviso, quasi come la Torre di controllo avesse deciso che abbiamo ascoltato anche troppo: ‘‘prodotto esaurito, selezionare altro prodotto”. “Melody pops” è uno degli esperimenti più riusciti, a metà tra la delicatezza di “Notte” dei Marlene Kuntz e la denuncia sociale più cinica. “Melody pops” è un pezzo che potrebbe essere la pt.2 di “Charlie fa surf” (dei Baustelle, ndr) per le tematiche ed il modo in cui vengono trattate. E allora parte la standing ovation, tutti in piedi, anche perché sono i Versus stessi a chiederci di “Stare Alzati”, facendo parlare, nel primo minuto, esclusivamente Sua Santità Antonio De Curtis. Nella seconda parte del pezzo invece arriva Andy Fumagalli, poliedrico pazzo ex-Bluvertigo (coincidenza!?) che col suo sax rafforza il tema delle chitarre, rendendo il tutto più anni ’70, più psichedelico, ma anche decisamente più bello. “Profondamente dentro” è scritto da Lele Battista ed è presente anche nel suo album Nuove Esperienze Sul Vuoto. La versione propostaci dai Versus tuttavia spazia tra generi diversissimi da loro, dalle atmosfere ansiogene di Brian Eno, al finale puramente prog, con le tastiere strane e malinconiche. “Mi raccomando” è l’ultima piccola grande perla di un lavoro eccezionale. In questo pezzo c’è quel senso di delicatezza verso sé e gli altri, tutto l’opposto del messaggio dal quale quotidianamente veniamo bombardati tramite tv, radio, l’uomo che non deve chiedere mai e tutte queste grandi boiate.
Suoni eterei, chitarre acustiche da domenica mattina e voci sussurrate, per un album che racchiude in sé la bellezza del paesaggio visto da un treno che si muove senza fretta né destinazione, trascinandoti con sé nei luoghi più sperduti dello spazio e del tempo. Si, esattamente come guardare il live at Pompeii sotto effetto di acidi.
(Mario Mucedola)