Non riesco a smettere di ridere, per quanto gli ALDO siano un gruppo molto più serio di quanto vogliono far intendere. Arnaldo Intorcia e Gianmaria Troiano arrivano al primo lavoro discografico, un concept album intitolato Kill e Biv vol.1 (Ricchione), che per i meridionali avrà un senso molto distante dalla cinematografia di Tarantino.
“Kill e Biv” è un album minimale, composto da chitarre nervose e fuzzose al limite estremo del frastuono sommate a disturbi elettronici e suonini piripiripiri che entrano in testa senza chiederti permesso, ma che dal secondo ascolto cominci a canticchiare, o meglio urlare, inconsicamente. Il tutto è condito da testi visioniari e folli, completamente fuori dagli schemi, a partire dal pezzo più forte del disco, “Cucinaldo”, che recita “Cucinaldo, io mangialdo”. I galli del rock, perché nei live suonano con maschere da gallo (altro che quella pippa di Buckethead), sorprendono con un quid che ormai raramente si trova nella musica dello Stivale: la semplicità espressiva e la voglia di divertirsi, senza preconcetti mentali, senza il bisogno di dover rispettare dei canoni, incrociando l’espressività violenta dei riff del grunge più moderno ai testi demenziali che fondamentalmente però ricalcano gli avvenimenti di tutti i giorni, e le piccole verità che possono fuoriuscire da gesti apparentemente scontati. Anche la scelta delle maschere da gallo è un segno della maturità e serietà dei due partenopei. Risulta da una presa di coscienza maturata nei confronti dell’industria della musica, quel musichificio che stritola, opprime ed attanaglia, puntando tutto sull’espressività facciale degli artisti più che su quella emotiva. A questo punto, ve lo confesso sinceramente, non vedo l’ora di imbattermi in questi due animali nella versione live, cosa può esserci meglio di due suonati suonanti?
(Mario Mucedola)