La pluralità delle caratteristiche fondamentali dell’industria musicale odierna, il più delle volte da vita ad alcune commistioni vincenti e convincenti. Moda borderline dei The Somnambulist è una felice prova di come l’alternative-rock sia la vera punta di diamante utile a rompere l’evidente monotonia della scena rock internazionale. La potenza di “Red Carpet” che ben si mescola con i suoi stessi caratteri più inusuali va a confluire in un’ariosa melodia tirata sulle meravigliose digressioni del violino. Nella somma degli otto brani dell’album si può rilevare l’assoluta e preminente prova degli archi che, nelle diverse tonalità del disco, prendono uno spazio così ampio da far rivalutare e rivedere dal principio di strumento leader nella musica rock, siano essi nelle più ritmate sonorità di “Luce” o nei lenti e fluidi arrangiamenti di “80s violence” e della title-track “Moda borderline”. Ovviamente per poter rendere la miscela efficace c’è bisogno di una elevata dose di talento e di capacità tecniche che diventano vera e propria suspence in “Quinto mistero della gioia”, vero e proprio episodio dimostrativo del valore dei singoli elementi del gruppo che fa dubitare che questo ensemble multilingue sia all’esordio. Il tono piuttosto oscuro di tutto il lavoro e un fantastico mix tra un ispiratissimo e frenetico Bowie e la feroce giocosità sonora dei primi lavori di Waits, come si può intuire dalla piece “God is not a good shot”. Non si può parlate in assoluto di un prodotto sdoganabile con facilità, vista la molteplicità di sfumature sonore, ma è a buon ragione un inedito ben confezionato che non nasconde i doverosi riconoscimenti agli ambienti più folk della musica rock nel sunto di “Alice never”, che, a voler scegliere, è il brano più rappresentativo del disco, non per completezza, ma per vena artistica che qui trova una via di sfogo attraverso la sostenuta base ritmica e i perfetti incastri dell’arpeggio. I The Somnambulist, miscellanea di culture sociali e musicali, sono un panorama luminoso oltre la montagna nascostasi tra le nubi, ispirati quanto capaci detengono un potere che è comune a pochi e che se usato con criterio varrà ben più di un disco ben fatto.
(Lorenzo Tagliaferri)