Ho ascoltato questo nuovo album dei Public in due differenti momenti della giornata accorgendomi del fatto che le impressioni avute durante l’ascolto mattuttino differivano un bel po’ dagli ascolti serali arrivando alla conlusione certa che i brani di Oracolo funzionano, per il sottoscritto, decisamente al calare del buio.
A dispetto di quanto si possa dedurre dalle mie affermazioni non è affatto, o almeno non del tutto, un album scuro triste ombroso e potrei andare avanti così con altri sinonimi del genere ma sta di fatto che tutte le tracce dell’album si portano dentro una piccola dose di cinismo disincantato sbattuto in faccia all’occorrenza (“e di corsa tornavi a casa come un pazzo/e avevi i chiodi nella testa/ma non sentirti così di merda più del dovuto se la gente è sola e più che altro si ignora” da “Notte Caleidoscopica” ) supportato da un’alchimia musicale che funziona decisamente con il crepuscolo (due brani su tutti “Vedi Parigi” e “Nel 2020”), mettici pure che a toccare l’album è Fabio De Min (Non Voglio Che Clara) e capirai allora perchè “Oracolo” ha questa velatura malinconica.
La band è la somma dei membri di By Popular Demand (Diego Dal Bon) Disfunzione (Guido Berton) e Northpole, e sembrano quasi la naturale prosecuzione di questi ultimi sia perchè la voce di Paolo Beraldo è la stessa in tutte e due le band sia per gli arrangiamenti che però in questo lavoro risultano più raffinati; Brani come “Canto per scongiurare”, “Notte caleidoscopica” e “Massacrarsi fino a perdere i sensi” potrebbero esser contenuti nel disco di un Paolo Benvegnù meno tormentato. Si esce però anche fuori dai binari tracciati fino a questo momento con la sfuriata rock posta nel bel mezzo dell’album come piccolo terremoto con il suo epicentro situato nella traccia che dà il titolo all’album; “Oracolo” è una fiammata di due minuti che mostra la band in veste aggressiva con il piglio punk anche se resta un episodio unico ed isolato perchè si ritorna nuovamente su lidi più intimi e pop, vicini agli ultimissimi La Crus, con “In questo incanto” e “Un’altra idea” mentre il finale riserva la leggiadria di “Storia di una ballerina” trattata con un elegante arrangiamento, impreziosito da tromba e contrabbasso, che dona al brano una luce soffusamente ammaliante.
Oracolo si schiude piano piano, con ascolti ripetuti e attenti, senza la fretta che questi tempi (discografici) impongono agli album e tuttavia riesce anche a regalare brani a presa (quasi) rapida come “Tra gli amici” e “Notte Caleidoscopica” nelle quali ci si lascia andare più all’immediatezza che alla ricerca di una forma canzone troppo elaborata.
In fondo bastava leggere fra le righe, anzi bastava leggere il titolo dell’album per capire che mi sarei trovato di fronte ad un lavoro i cui pregi e difetti si sveleranno col tempo.
(Antonio Capone)
Myspace – Scarica gratuitamente la compilation con il brano “Tra gli amici”.
in ANTEPRIMA su SHIVeR (fino a Lunedì 10 Gennaio) il video di “Tra gli amici”.