L’ammaliante mondo di Beatrice Antolini sbarca allo Spazio 211, poco dopo l’uscita del suo ultimo album, BioY. Non siamo tantissimi questa sera ma poco importa. Arriva sul palco una band di quattro elementi insieme a Beatrice Antolini ed il concerto può iniziare sulle note di “Night SDH” .
La canzone è psichedelica ed affascinante e sa toccare le corde giuste. Siamo trasportati in un caleidoscopio di suoni e colori con l’ equilibrio retto da chitarre e tastierine. Si prosegue con “Eastern sun”, “Mutant sonic” e “New room” e l’ Antolini dà prova del suo eclettismo. Suona grintosamente la gran cassa e, allo stesso tempo, canta sensualmente. Si crea una miscela di suoni dove non manca l’aggressività vocale dell’artista marchigiana. Non è musica convenzionale e asettica quella che ascoltiamo. Entriamo nella dimensione del teatro musicale divertente e mai uguale a se stesso. Un grande protagonista del concerto è infatti il gusto assoluto per la musica e per le sue disparate scene. Beatrice è una vera sperimentatrice dei suoni e delle partiture e quando suona, possiamo leggerle sul volto, una sincera passione. La musica considerata come divertissment prosegue con i ritmi fulminei di “Abletable” per poi sorprenderci ancora una volta. E’ proprio quando pensiamo di essere immersi in questa particolare atmosfera, partono le note di “Planet“ e “Paranormal”. La Antolini e la sua band staccano i piedi dall’acceleratore e ci traghettano verso i lidi delle ballate. L’esecuzione è intensa, le canzoni avvolgono lo Spazio 211 creando un’atmosfera intima. Questa volta, sul palco salgono le emozioni ed i sentimenti più profondi. Si prosegue sui ritmi accelerati di “Funky show”. Il singolo trainante dell’album precedente; è arrangiato in modo rapido ed inquieto e testimonia la bravura della band. Il concerto si chiude con un’arrabbiata “We’re gonna live” e con il bis di “Sugarize” e “Double J”. La prova live di Beatrice Antolini è più che buona. Il suo sperimentalismo tocca picchi di notevole bravura che la confermano come una vera musicista a tutto tondo capace di interpretare sia elementi onirici sia grintosi.
(Giorgia Furfaro)
Foto: Teo Furfaro