Pensando al nome “Music for eleven instruments” ci si può immaginare una band numerosa, che ne sò, tipo gli Arcade Fire e invece vengo a sapere che la mente dietro a questo progetto è un singolo individuo che ha pensato quasi tutto da solo, spalleggiato solo da alcuni amici.
Un tempo parte dei Flugge, Salvatore Sultano dà sfogo alla sua mente brillante dando alla luce sotto il nome di “Music for eleven instruments” questo Business is a sentiment, un album freschissimo che si farà spazio nel panorama italiano perchè oggi è di dischi come questo che si ha bisogno. Salvatore spazia tra folk, sonorità Beatlesniane ed elettroniche dosate, ma riesce a rendere molto personali tutte e dieci le tracce; si và dalla bellissima “This movie isn’t exciting but violent” che è il brano più “danzereccio” di tutto il disco e che si avvicina ai lavori migliori di certi Notwist a momenti più “infantili” per la capacità di creare qualcosa che sembrano filastrocche, quali “Everyone in theyr room”, “Alba song” e “Happy song (part one)“.
Non ha mai punti morti questo disco e non risulta di difficile ascolto se si ha ancora qualche neurone adolescenziale.
Una novità italiana, sicula, che ha tutte le carte in regola per poter affrontare il mercato estero; È proprio vero, chi fà da sè fà per undici.
(Andrea Tamburini)