Più che di doppia dovremmo parlare di tripla o quadrupla personalità: in Stile di vita (dei Doppia Personalità appunto), ci puoi trovare davvero di tutto. Quello che colpisce è la capacità di passare da ritmi veloci e scatenati a pezzi che parlano d’amore, dolcissimi come “Nai Nanna”. Lo schema è quello tipico delle canzoni melodiche con la chitarra acustica, la batteria appena accennata in sottofondo e la voce triste, malinconica “per una madre che non c’è”.
Ma l’amore lo si può affrontare anche con leggerezza: “Vittima di lei” racconta di un sentimento mai corrisposto, anzi peggio, di una donna che sfrutta il suo innamorato e lo trasforma addirittura come vittima, una lei che si prende gioco del suo lui fino a farlo impazzire, il tutto raccontato con un sarcasmo e un’ironia davvero ammirevoli.
Predominante rimane il tono più leggero e vivace del gruppo che fa esplodere tutta la sua energia soprattutto in “Mrs Byron”, definita da molti come la punta di diamante dell’album. Non a caso, il pezzo è stato addirittura proposto al festival di Sanremo nel 2010: pur non avendo superato le selezioni finali, ha comunque riscosso un notevole successo sul sito del Festival.
In questo brano si fondono più elementi: da un intro di chitarra acustica, che ricorda il suono del mandolino (non è da escludere che in realtà di mandolino vero e proprio si tratti), ad una base ska che sfocia in un sound più rockettaro , da una voce solista giocosamente enfatizzata e spiccatamente teatrale, ad un canto corale sul finale del pezzo. Ma è soprattutto grazie a “Il triangolo delle bermuda” che lo stile del gruppo salta fuori in pieno: parliamo di puro indie all’italiana (niente canzoni in inglese, lingua tanto cara e tanto amata dalla maggior parte dei gruppi emergenti nostrani) con il basso che pulsa e marca il ritmo, accompagnato dalla batteria.
I riff di chitarra elettrica, anche in “Magico”, ricordano forse un po’ troppo Franz Ferdinand (chi è curioso può ascoltarsi “Take me out”) e The Gossip, il che non è necessariamente una cosa negativa se si pensa al successo che hanno ottenuto questi gruppi in Europa.
Forti delle loro molteplici esperienze live, i ragazzi di Trieste hanno una marcia in più rispetto a molti e la loro intesa musicale, data forse dal fatto che tre su quattro sono fratelli, è più che evidente.
In tutto l’album non c’è spazio per momenti di noia, le canzoni, mai banali, si possono ascoltare e riascoltare e ogni volta danno una nuova scarica di energia.
Giovane, frizzante e fortemente ironico Stile di vita racconta del nostro mondo, “di chi fatica ad arrivare a fine mese, ma che (nonostante tutto) dentro di sé, coltiva quella bomba di creatività e follia che prima o poi esplode” e nel caso dei Doppia Personalità speriamo che esploda ancora.
(Angela Mingoni)