La demo dei Design, 4 Little Hanged Toys, è composta proprio da 4 tracce, schiette, dirette e dal suono che non lascia spazio ad equivoci.
Dalla prima traccia, “Duel”, si alternano nelle orecchie degli ascoltatori due anime: una più gentile e pacata, l’altra più esasperata ed esasperante, dai suoni duri e senza mezzi termini, quella urlata.
C’è da dire però che la conclusione della traccia (che dura 5 minuti e 13 secondi) è perfettamente in sintonia con l’apertura della seconda che, con i suoi soliti 5 minuti e 13 secondi, continua a trasportarci in una dimensione fatta di colori a tinte forti e scure, di urla che non possono essere più trattenute. “Habit” continua a far viaggiare sulle corde emozionali di questo gruppo che, sin dalla copertina (il più semplice possibile: sfondo nero, linee bianche a disegnare quattro oggetti/giocattoli che pendono da dei fili e scritte in stile macchina da scrivere vecchio stampo) fanno capire cosa hanno intenzione di fare: cose semplici, senza troppi giri di parole o artifici vari, ma che sappiano colpire dritto il bersaglio. Questa canzone fa decisamente cambiare abitudini.
La linea guida della schiettezza a tutti i livelli continua, ovviamente, ad essere preponderante anche nella terza e penultima traccia in cui i suoni si fanno meno duri ma anche più martellanti e in cui le voci si sdoppiano in due, tanto da far venire in mente due persone che si urlano in faccia tutto quello che devono dirsi, come se dovessero colorare il muro che hanno tirato su tra di loro con le tonalità delle loro urla e non a caso il nome della traccia è “Painter” (stavolta solo di 4 minuti e 11 secondi).
“Protect you” inizia sussurrata, in netta contrapposizione con il resto della demo e, dall’ultima traccia un po’ ce lo si aspettava ma, subito dopo l’attacco che spiazza i suoni a cui ci siamo abituati nelle tre tracce precedenti si fanno avanti e continuano a guidarci nel mondo dei Design, anche se ad un ritmo completamente diverso. Con i suoi 5 minuti e 26 secondi (la schiettezza richiede comunque i suoi tempi e in una società come la nostra dove si usufruisce di servizi sempre più veloci forse cinque minuti e mezzo per una canzone possono sembrare strani ma… decisamente interessanti e sicuramente non sarà tempo sprecato!) ed i suoi suoni tanto aperti quanto erano stati quasi chiusi in loro stessi quelli delle altre tracce questa canzone riesce a conquistare anche per la semplicità del testo che, unita alla potenza della voce e all’alternanza del sussurro all’urlo saprà come convincervi ad ascoltarla di nuovo.
Come tutta la demo, del resto.
(Chiara Colasanti)