il mese prossimo vedrà la luce il Chiaroscuro Festival, il quale si terrà a Roma dall’8 al 28 dicembre sotto la direzione artistica di Guido Bellachioma. Tutti i concerti saranno ad ingresso libero sino ad esaurimento posti.
E proprio Guido spiega perchè ha voluto che il festival avesse questo nome: «Di solito esploro i “colori del suono” più accesi, quelli che vibrano al ritmo del rock e delle sue contaminazioni. Questa volta ho voluto cambiare direzione e lo spettro dei colori si tinge di chiaroscuro appunto “In Chiaroscuro”, questo è il titolo che ho scelto per il festival che organizzerò a Roma dall’8 al 28 dicembre, ingresso libero sino ad esaurimento posti (le informazioni per ottenere i biglietti saranno presto in rete). Quattro serate con 6 gruppi tra emozioni eteree ma decise, musica neoclassica, folk, canzone d’autore e rock. Tra chiese, teatri e la Casa del Jazz.
Di seguito trovi le il calendario completo ed una esaustiva scheda sugli artisti che vi parteciapno:
8 dicembre – Casa del Jazz: DIAFRAMMA + ARGINE
19 dicembre – Chiesa Anglicana San Paolo entro le Mura: MARCO LO MUSCIO & STEFANO VICARELLI + OSPITI – «Concerto per organo a canne, pianoforte, organo Hammond, Moog, Fender Rhodes, tastiere elettroniche e voce».
27 dicembre – Teatro Ghione: CORDE OBLIQUE + ASHRAM
28 dicembre – Teatro Ghione: «TRA FABER E GABER» – Teatromusica con le composizioni di Fabrizio De André e Giorgio Gaber + monologhi originali.
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8 – Casa del Jazz – DIAFRAMMA + ARGINE
Non può esistere un festival “In Chiaroscuro” senza i Diaframma di Federico Fiumani, poeta e musicista di rara sensibilità, lontano dai rumori del music business e ammalato di voglia di andare fuoricentro, senza schemi apparenti ma, forse proprio per questo, ricco di un’identità che latita in tanti artisti, non solo italiani. Uno dei pochi della scena italiana degli anni 80 a non sembrare una parodia dei tempi andati. I napoletani Argine, che con Fiumani incisero nel 1998 il 45 giri in vinile trasparente “Marisa Allasio”, sono uno dei gruppi più stimolanti della scena folk noir, anche se possiedono una ruvida e romantica urgenza espressiva di rara efficacia. Il loro ultimo CD, “Umori d’autunno”, inciso dopo 6 anni, è di rara bellezza, non solo nelle canzoni, anche nella grafica e nella cura dei particolari.
19 – Chiesa Anglicana San Paolo entro le Mura – MARCO LO MUSCIO & STEFANO VICARELLI + OSPITI
“Concerto per organo a canne, pianoforte, organo Hammond, Moog, Fender Rhodes, tastiere elettroniche e voce”. Visione trasversale dei classici del progrock della prima metà degli anni 70, grazie anche alla fusione tra lo straordinario organo della Chiesa e un castello di tastiere più moderne, sia analogiche sia digitali. Saranno supportate dalle voci di alcuni ospiti profondamente inseriti in questo universo. In scaletta brani di Genesis, Banco del Mutuo Soccorso, Emerson Lake & Palmer, Le Orme, Pink Floyd, Van Der Graaf Generator, Metamorfosi, Premia Forneria Marconi, Rick Wakeman, King Crimson.
27 – Teatro Ghione – CORDE OBLIQUE + ASHRAM
Universi, non solo sonori, paralleli, persino sovrapposti, che esplorano, quasi reinventandoli suoni ancestrali, vissuti da molte anime prima di noi eppure quasi nuovi nella loro complessa semplicità. Suoni acustici che hanno più forza di tonnellate di Marshall e di chitarre distorte, perché non c’è bisogno di alzare il volume quando il suono è quello delle idee sostenute dalle emozioni. Il retaggio classico è evidente, come anche quello della scena oscura britannica ed europea continentale, ma l’idea Corde Oblique ha un sapore tutto suo, che va oltre il senso del gusto musicale. In loro si fonde la musica classica, il folk, il gotico, i Dead Can Dance ma tutto alla fine è metabolizzato in un suono unico, quello delle Corde Oblique. Gli Ashram sono una band tra ambient e darkwave neoclassica (di cui sono i maggiori esponenti con Ataraxia), capace di ammaliare con incroci sonori non omologabili, dove il pianoforte e il violino volano davvero alti. Alcune loro composizioni sono davvero dei capolavori, purtroppo poco conosciuti, come “Maria and the violin’s string”. L’atmosfera del Teatro Ghione, tra velluti rossi ed oscurità, non potrà che amplificare la magia di queste straordinarie formazioni napoletane e vi condurrà in un viaggio indimenticabile.
28 – Teatro Ghione – «TRA FABER E GABER» – Musicateatro
Lo spettacolo, che alterna canzoni e testi recitati di Fabrizio De Andrè e Giorgio Gaber, è pensato come una performance concerto di artisti tra i più affini nella scena italiana al repertorio dei due grandi cantautori. Lo spettacolo è frutto di una lunga collaborazione, strutturato secondo una scaletta che tocca le corde più intime, esistenziali ed ironiche dei grandi artisti ed è da considerarsi come un evento tra i più interessanti della nuova stagione teatrale. Lo spettacolo rientra nella ricerca di teatro canzone cominciata tempo fa da Giangiacomo Ladisa, poi proseguita con La Nuovo Melograno.
Giangiacomo Ladisa (voce) – Davide Trebbi (voce e chitarra) – Giorgio Amendolara (pianoforte) – Luca Di Piramo (chitarra).