Incontro “virtualmente” via email uno dei gruppi più attesi e chiacchierati del momento: Spiritual Front. Simone, cantante e leader della band, risponde alle mie curiosità scaturite anche dalla visione del dvd contenuto all’interno del pacchetto deluxe di Rotten Roma Casinò (nuovo album, presentato il 2 Ottobre al Circolo degli Artisti di Roma); Infatti, al suo interno troverete oltre ai due videoclip musicali, anche una serie di citazioni letterarie ed una sua bellissima intervista.
E’ il caso di dire che “Rotten Roma Casinò” si presenta come un progetto completo fatto di arte, musica, cinema e fotografia.
Allora buona visione, ops pardon… buona lettura!
Finalmente dopo 4 anni il nuovo Album “Rotten Roma Casinò”. Com’è cambiato, in questi anni, il progetto Spiritual Front e Simone?
Non credo, a differenza di quello che molti pensano e scrivono, che ci siano stati dei radicali cambiamenti. Ci sono state delle evoluzioni, come è normale che sia. l’ immobilità è tipica degli stolti e degli inetti. Io, trasporto nella mia musica la mia vita, la mia gioia e il mio dolore, se questi assumono tinte pop o tinte black metal o ambient o rap… che così sia, non faccio musica per accontentare qualcuno che non sia io stesso. A cosa sarebbe servito ripetere le stesse canzoni e quali soprattutto? È cambiata la line up, sono cambiati gli uomini che hanno suonato questo disco. Non credo ci sia tanto bisogno poi di dare spiegazioni o scuse. Ogni creazione va valutata per quella che è, senza troppe seghe mentali, l’ ascolti, la vedi, la senti… è una cosa del tutto personale… puoi farcirla di tante cazzate, di tanti riferimenti, ma poi?
Che cos’è per te la morte e l’amore?
Sono elementi strettamente legati. La morte è una fine, l’ amore l’ inizio di una fine, di un rinunciare a se stessi ma nel contempo di colmare un vuoto assoluto attraverso un’altra persona, un altro corpo. Imparare ad accettare la morte potrebbe darci una chance in più per avere un’idea diversa, un’ accettazione diversa della vita stessa, dell’amore stesso.
Amare un uomo è in qualche modo uccidere una parte di se per farne rivivere un’altra.
All’interno di Rottem Roma Casinò (cofanetto doppio) troviamo un particolare DVD con contenuti extra, curati e firmati da Carlo Roberti per Solobuio Visual Factory. Si cita Pasolini, Pavese, Majakovskij, troviamo i due video clip, “Darkroom Friendship” e l’inedito “Sad Almost Winner” (che ci riporta a citazioni di Fassbinder) e, troviamo una tua intervista. Più che mai il progetto Spiritual Front, in questo ultimo album si avvale di collaborazioni e rimandi cinematografici, artistici, sbaglio? Che cosa vuol dire per voi sperimentare e confrontarsi con queste diverse realtà?
Non penso siano realtà differenti, musica e ‘cinema’ sono più unite di quanto si possa pensare, un artista non è fatto di sole note, ma è un microcosmo ricco e sfaccettato. Ma come ti dicevo prima questo discorso vale nel momento stesso che tu metti in gioco tutta la tua vita, le tue emozioni, altrimenti è solo un esercizio di finto stile. Con Carlo Roberti abbiamo fatto un percorso insieme, abbiamo scelto, cancellato, lavorato, elaborato, rinnegato tutto ciò che poteva essere valido ed opportuno per concettualizzare/visualizzare Rotten Roma Casino; lui più di chiunque altro ha saputo dare una forma a questo lavoro. I riferimenti cinematografici ci sono dato che un certo tipo di cinema mi ha ispirato tantissimo: Fassbinder, Bergman, Rodriguez, Visconti, Valeri etc… sono artisti che oltre ad essere semplice ‘ispirazione’ sono stati dei veri stimoli a pensare
A livello musicale “Rottem Roma Casinò” rappresenta una svolta, giusto?
Mah… credo solo che sia una naturale evoluzione, una svolta per quanto riguarda la produzione ma non per i contenuti
Artista italiano, etichettato da una delle più importanti realtà discografiche europee: Trisol. Come vedi la scena musicale indipendente italiana?
Non so di quale scena parli, a meno che ne esista una. Ci sono delle band valide, ma non credo si possa parlare di scena indie italiana. Gli italiani son mai stati un popolo compatto… e credo che non lo saranno mai nemmeno a livello musicale. Ripeto credo ci siano ottime realtà musicali, ottimi musicisti, ma scena… mmmm non credo ce ne sia una
Nel clip di “Sad Almost Winner” si rappresenta una cattiveria e una ferocia invisibile dell’uomo. Ma quindi non c’è mai fine al peggio dell’essere umano, cadremo sempre più in basso in un mondo consumistico, perdendo ogni nostro valore/etica/rispetto?
L’ingordigia, la viltà, l’opportunismo sono delle bellissime qualità che hanno sempre contraddistinto l’uomo 😉 fa parte di noi il male; è solo che c’è chi ne dispensa di più chi di meno, anche tu magari avrai fatto del male, avrai fatto soffrire qualcuno, ma anche il male obbedisce a dei canoni estetici e culturali. In Sad, ispirati ad un film di Fassbinder, abbiamo cercato di raccontare l’ingordigia e l’avidità dell’uomo attraverso una storia apparentemente omo, e originariamente ambientata in Germania negli anni 70. Come vedi lo schifo dell’essere umano non conosce confini spazio temporali.
Ci vuoi parlare di questa eterna battaglia tra cultura e natura che citi nell’intervista ?
Ci vorrebbero altri 2 giorni. Diciamo solo che la nostra natura è pesantemente influenzata dalla nostra cultura: dal modo di intendere il gusto, la sessualità, le scelte estetiche, il modo di camminare di vestirci, di sentire. Sarebbe un po’ lunga da spiegare… ma tristemente facile da comprendere.
Personalmente adoro “Odete”, di cui ricordo benissimo il film. Come funziona il procedimento creativo negli Spiritual Front? Da dove traete la vostra ispirazione, oltre che dai film (come in questo caso)?
Ah ottimo, non molta gente ha visto quel bellissimo film! Come ti accennavo prima certi film rappresentano la realtà della vita più della vita stessa. Il cinema attraverso le sue sconfinate possibilità (per esempio quella di raccontare una ‘vita’ in un ora e mezza) sa essere testimone di cambiamenti, sa illuminarci di molti aspetti della vita, sa emozionarci. Nei miei dischi cerco di raccontarmi, di analizzare ed analizzarmi, il cinema sa darmi degli stimoli, tutto qua. Altre ispirazioni? Credo la vita stessa appunto, che è già abbastanza tragica.
In definitiva avete cancellato, ri-registrato, ri-cancellato parecchie volte ma, siete soddisfatti del risultato o tornando indietro ricambiereste alcuni particolari?
Ora si, anche se una volta uscito il disco è inutile starne a parlare.
Come si dice… ormai è andata. A cosa serve lamentarsi quando una cosa è già stata fatta? Al massimo si può imparare dagli errori fatti.
Se avessi la possibilità di scegliere la sorte ed il destino di qualcuno, chi decideresti di “comandare”?
Il mio, senza dubbio!
Chiudiamo sempre le interviste di Shiver con una dedica/messaggio ai nostri lettori, che cosa vuoi lasciare scritto?
Apri il cuore e ascolta Rotten Roma Casino’.
(Stakanovista Rock)
foto: Devil Inside Studio