Dagli Ulan Bator ai Faust ad un ambizioso progetto solista che lo discosta quasi completamente dai suoi canoni usuali. Il tramonto del mutismo del cinema di inizio secolo scorso è l’alba del nuovo mood di Mr. Cambuzat, una strada da sempre sognata che mostra le grandi abilità compositive del musicista francese.
Quanto ti ha ispirato il lavoro svolto sull’ultimo album degli Ulan Bator per The Sorcerer? E quanto questo ha inciso sulla tua “parallela” attività con il tuo gruppo?
La musica di “The Sorcerer” e stata scritta prima di cominciare il nuovo degli Ulan bator. Per l’esattezza, fra l’uscita di Soleils (EP) e l’inizio del lavoro Tohu-Bohu (nuovo album degli Ulan Bator che uscirà fra poco).
In realtà c’entra ben poco con la musica che faccio col gruppo. Un lavoro più elettronico con tanti strumenti che non userò mai con Ulan Bator.
Perché la scelta di un film come Tabù. A story of the south seas? Siamo quasi all’alba della cinematografia “in senso stretto”, è una sorta di regressione temporale la tua?
Cercavo un film muto. Ed è uno degli ultimi prodotti, allora che il cinema parlante esisteva già. Quindi per me e stata una scelta moderna.
La scelta di curare questo progetto rispecchia i tuoi gusti cinematografici?
Non proprio, no amo “un” cinema solo. Amo “le septième Art” come modo di espressione, i film che dicono o lasciano qualcosa. In questo caso, amo il cinema muto perché mi permette di sentire una musica che non c’è.
Per te è stato più una forma di svago rispetto a quello che fai di solito oppure hai dedicato, a questo progetto, la stessa concentrazione che può richiedere un album degli Ulan Bator o dei Faust?
Ho lavorato di più su questo progetto che su qualsiasi altro mio disco. Quando collabori in gruppo ti fai meno domande, vai dritto al sodo. Invece, quando componi tutto da solo ti arrivano le domande, le paranoie; Penso che per me, sarebbe stato più facile e “politicamente” più opportunista di registrare uno vero disco solista con delle composizione formato canzone.
Rifare gli Ulan Bator in acustico non è assolutamente quello che cerco di fare.
Tanti si reinventano una carriera quando non trovano più stimoli in quello che producono nel loro campo, ti vedi in futuro come un compositore di colonne sonore?
Rimane il mio sogno più intimo. Non lo vedo come reinventare una carriera ma più come un seguito logico a tutto quello che ho fatto fin ora. Ho ancora tanto da dire sul palco con Ulan Bator quindi, per il momento non mi vedo passare tutto il mio tempo a comporre musiche per film ma, tra una decina d’anni… chissà?!
Tantissimi autori, in questo tipo di progetti, si prendono quasi un riconoscimento ad honorem, come fosse un salto di qualità non indifferente nella loro carriera, un balzo ad un livello superiore, si tratta di una sorta di complesso di inferiorità verso un certo tipo di musica?
Non ci avevo pensato. Per me nessun salto di qualità. E poi, un salto di qualità rispetto a chi? A cosa? Per suonare con gli Ulan Bator, spesso e volentieri metto una camicia bianca. Per suonare “The Sorcerer” dal vivo con le immagini di Murnau vado vestito da barbone. Non appartengo a questa categoria di artisti che menzioni tu. Non so nemmeno se esistono (?) Magari si tratta di persone che si credono “artisti”?
So che mi dirai che non ti interessa ma devo chiedertelo lo stesso, cosa pensi che direbbe, se fosse vivo, Murnau ascoltando The Sorcerer?
Ascoltandomi suonare sopra al suo film i brani del disco?
Secondo me lui risponderebbe : “Non mi interessa” ! 🙂
Hai ramificato molto la tua carriera, puoi anticiparci qualche particolare sui tuoi progetti futuri?
Portare avanti l’etichetta Acid Cobra Records, fare girare dal vivo questo progetto di “The Sorcerer” e suonare il più possibile con gli Ulan Bator dopo l’uscita del nuovo album Tohu-Bohu.
(Lorenzo Tagliaferri)