Questa estate è stata segnata da giornate calde ma interrotte sistematicamente da nuvole e pioggerella che ci portava improvvisamente a temperature pre primavera; ecco, questi Farmer Sea sono proprio come questi tre mesi passati tra costume ombrellone e felpe, il loro pop rock è illuminato da melodie pulite e semplici ma con un’aura di leggera malinconia che si manifesta continuamente in tutti i brani.
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Il suono di Low Fidelity in Relationships è di quelli che accarezza le orecchie di stampo indie, tra The Get Up Kids e Yuppie Flu, di quelli da mettere sul lettore senza avere bisogno di troppi ascolti prima di entrare nell’ottica del disco.
Il brano di aperura è affidato a “A brighter Sunday” che ha sin dall’inizio un bel piglio deciso con i fiati che fanno da contorno mentre “Blurry Nation” fà uso, ma con discrezione, di percussioni elettroniche e di un “clap-clap” che non puoi toglierti dalla testa, ma i Farmer Sea non sono di certo la solita band indie-rock da TRL e lo dimostrano con la bella “Neil Young Is Watching Me” con quelle sue divagazioni noise a là Sonic Youth e quella “Teenage Love” che ha tutte le carte in regola per diventare un singolone (difatti poi lo è diventato n.d.r.) per quel suo sound più mainstream.
Questi Farmer Sea mi piacciono per la loro capacità di fare musica fondamentalmente pop ma senza dover cadere in ritornelli scontati e prevedibili, riescono in qualche modo a riportarmi al mio passato da teenager quando gruppi come Last Days Of April e The Weakerthans mi facevano scoprire la scena indie-pop-rock o quello che è. Insomma e se io potessi mai trovarmi
dietro ad un bancone di un piccolissimo negozio di dischi, di fronte a un ragazzino che mi chiede l’ultimo dei Fall Out Boy gli farei ascoltare a “tradimento” “Something to write home about” dei Get up kids e poi perchè no,”Low fidelity in relationships”.
(Andrea Tamburini)