Ore 19:30: questo è l’orario del mio appuntamento per l’intervista ma, ovviamente, abitando in periferia, mi sono dimenticata del traffico che assale Bologna e la tangenziale e, arrivo clamorosamente in ritardo al Botanique dove Nicola suonerà. Di corsa giungo al locale e Nicola, gentilissimo, mi viene ad accogliere. Mentre preparo le mie cose, lui tranquillamente mi mette a mio agio, iniziando subito la conversazione. Sono semplicemente stupita da tanta disponibilità e gentilezza e penso: sarà una bella intervista!
Terzo Mondo il nostro, direi “ Un Paese Pietoso”, no?
Ho notato questa coincidenza comune tra te e il Teatro Degli Orrori. In realtà è una rabbia condivisa da molti artisti della scena indipendente italiana. Che si stia creando un movimento?
Sì penso proprio che sia così. Mi è capitato spesso di parlarne anche con altri artisti e ci siamo subito ritrovati e capiti. Penso che sia un movimento di pensiero non voluto, spontaneo. La gente è semplicemente stanca di vivere in un paese come il nostro!
Si può parlare di una controcultura?
Beh sì, magari!
Hai parlato più volte dei Mondo Movie come concept e in particolare di “Mondo Cane”… beh direi che “Il Nuovissimo Mondo” potrebbe di per sé rappresentare non solo musicalmente ma anche visivamente un movie… ci hai mai pensato?
Sì in realtà ci penso spesso e ci penso tutt’ora. I Mondo Movie sono questi documentari realizzati per shockare il pubblico su alcuni fatti a volte non propriamente reali. Mi viene in mente, ad esempio, la scena di “Mondo Cane” in cui, questa tribù africana, di sole donne, cacciano il maschio (di per sé una scena molto divertente): in realtà questa tribù si è estinta 150 anni fa e quindi non esisteva più negli anni ’60 (anni in cui è stato girato “Mondo Cane”). In conclusione il mondo movie non deve istruire ma shockare con fatti veri e leggende. C’è anche da dire che oggi, rispetto a quegli anni, non ci shockiamo facilmente, siamo abituati a vedere la morte in diretta televisiva, quindi, dovrei pensare a un modo “diverso” di shockare. Ho e sto girando già alcune scene di live (avendo suonato nei luoghi più disparati), tra il pubblico e mi è capitato di vedere alcune scene particolari. Comuque, perchè no? Devo solo capire il modo.
Musicista e Artista in Italia oggi vuol dire?
Vuol dire far la fame. E’ molto difficile. Io ho fatto molti lavori e non solo nella musica. Ho ad esempio lavorato in Autogrill in aeroporto a Bologna. Inoltre, bisogna sacrificarsi anche a livello personale, io ho fatto molta “gavetta” e non ho avuto sempre momenti felici. La musica è una vocazione, deve far parte del tuo essere e per me è così, con i suoi pro ed i suoi contro.
So che hai studiato musica classica e so che sei un amante di Bach. Per quanto mi riguarda non vedo tutta questa distanza con la musica contemporanea, mi sbaglio?
No neanche secondo me, a parte l’utilizzo di scale diverse. Bach alla fine è stato un grande compositore e, se pensi che scriveva musica in una stanza della casa accanto a quella dei 30 figli, beh ti fa già pensare. Tutti lo vedevano come un imitatore di Vivaldi ma, ha dato un grande contributo a livello compositivo, alla musica classica. Basta pensare a come è nata “L’Arte della fuga” : tutti gli chiedevano come faceva a comporre tante fughe e tutte così perfette, che ha pensato di scriverci un manuale.
Oltre a lui poi ascolto anche altri compositori…
Sì ho letto che ti piacciono molto i russi…
Sì infatti, quando sono andato in Russia, ho avuto la possibilità di visitare la casa di Nikolaj Rimskij-Korsakov e vedere le opere originali: mi sono messo a piangere come una ragazzina di 14 anni ai concerti di Michael Jackson. Sto pensando anche di ri-arrangiare i pezzi di Bologna Violenta con un Orchestra Sinfonica, anche se devo decidere ancora il numero dei componenti ma, provandoli già con il violino devo dire che sono veramente una gran figata!
Il tuo rapporto con il web e tutte le nuove tecnologie, cosa vuol dire poter creare e registrare musica con un computer?
Da un lato è bello perchè tu non devi più spendere ingenti somme di denaro per produrre un disco che, magari, non viene neanche bene; ti puoi mettere a casa e farti il tuo disco con i tuoi tempi e le tue necessità, è diventata una cosa molto più a misura d’uomo. Questo però, da un lato, secondo me, ha abbassato di molto la qualità della musica perchè, il fatto di andare in studio vuol dire avere una terza persona che ti ascolta e ti giudica già dal momento in cui stai registrando. Quando ho fatto il mio primo disco nel ’96, ho lavorato con dei fonici molto bravi che mi han detto : “Oh lo fate bene questo pezzo o non va nel disco”. Quindi, la prima valutazione ce l’hai già lì. Adesso in un secondo crei il pezzo e lo metti sullo space o su youtube ed hai fatto tutto. D’altra parte dico: meno male che c’è, perchè un progetto come Bologna Violenta non sarebbe mai uscito se non ci fosse stato myspace.
Myspace mette tutti sullo stesso piano, puoi essere i Metallica o Bologna Violenta che, puoi mettere 10 pezzi nel player, pompare quanto vuoi il layout dello space ma, alla fine quello che la gente ascolta è la musica che, può essere bella o brutta…
Assolutamente democratico
Esatto, è un sistema assolutamente democratico. Poi è tutto talmente comodo adesso. Facebook per quanto sia una vaccata, tirando via tutte le applicazioni, ti consente di pubblicare gli eventi e, con la massima tranquillità, fai sapere a 4000 persone alla volta dove sei e cosa fai. Io sono abbastanza un invasato e passo molte ore al computer. E’ bello! Mi trovo a parlare con gente di tutta Italia e si crea un rapporto molto umano. Puoi fare la rockstar quando sei sul palco però giù la gente sa , ti vede… da un lato è un bene perchè non mi piacciono gli idoli, dall’altro può essere fastidioso…
Beh L’Artista ha anche un suo lato umano, è un essere umano…
Eh ma spesso la gente si dimentica di questo. A me fa strano perchè non sono assolutamente nessuno
Beh insomma.. (risate)
La tua musica e il tuo album si possono definire come un’interferenza, all’apparenza fastidiosa ma comunicativa in maniera disarmante…
Sì, sono un po’ degli spot pubblicitari. Mi è venuta adesso questa definizione ma, se ci pensi, devi dire tutto in 30 secondi. La gente non ha tempo per niente, vanno tutti di fretta, io per primo… è un cosa fastidiosissima del mio essere, sempre poco tempo. Io sono poi uno che si annoia molto, se devo sentire un pezzo di sei minuti, se dopo un minuto non mi hai detto qualcosa, mi sto già rompendo le palle ma, lo so che è un problema mio. (risate) Suono anche con altri progetti che sono più “standard” ma, mi piace vedere la mia musica come un breve messaggio; ho fatto un disco che è molto breve però ha messaggi molti concisi e chiari…
e soprattutto molto diretti, arrivano anche a chi non vuole…
Sì è un po’ l’idea che ho io di Bologna Violenta, quello di dare un messaggio immediato che ti entra in testa come uno spot pubblicitario. In 30 secondi ti giochi tutto, devi far capire cosa succede; infatti, difficilmente i miei pezzi passano in radio se, non in alcune realtà, come Radio Città del Capo. Per esempio, so che Nikki di Radio deejay metteva su un mio pezzo come intermezzo prima della pubblicità: quando gli avanzavano una 20 di secondi metteva su un brano strumentale proprio come interferenza.
Che cos’è per te la sperimentazione, il concetto di sperimentazione ?
Per me è cercare di infrangere delle regole che ci sono già, regole imposte dettate dall’orecchio. Per farlo, però, bisogna conoscerle queste regole. A me non piacciono gli artisti che dicono: “ Io voglio rimanere ignorante così sono puro”, è una posizione troppo di comodo. Io vorrei sapere tutto della musica, sapere tutto del mondo movies, sapere tutto di quello che mi circonda per poter, magari, fare un passo avanti, per poter abituare un orecchio non abituato a qualcosa di diverso, far crescere/progredire la gente, il modo di comunicare. Per me la sperimentazione è provare a buttarsi in avanti però stando attenti a non andare troppo avanti, in quanto sarebbe un po’ fine a se stesso. Io non sento la necessità totale di farmi capire da tutti, soprattutto quando faccio Bologna Violenta, sono pezzi che faccio a gusto mio senza mediazioni però, tengo sempre presente le regole della musica e, in ogni pezzo, cerco di dare quel qualcosina in più. Sperimentazione è infrangere le regole conoscendole molto bene ed andare a toccare i loro punti deboli.
Come sta andando il tuo esperimento sociale del Bervismo?
Guarda, sta andando bene. Non è niente di particolarmente serio, anche questo è un discorso che si ricollega alla prima domanda. Siamo tantissime persone che pensano di essere governati male, che pensano che ci sia qui in Italia una Chiesa che influenza troppo lo stato , quindi, non è più una cosa religiosa ma è proprio una cosa politica e, mi rendo conto che alle persone, questa cosa qua, non va più bene.
Tutto è nato una mattina, dopo un concerto, firmando un guestbook di un ostello ad Udine , freddo e umido da morire… tutti scrivevano: “Bello, Bel Posto”… ma non era vero e, ho lasciato scorrere la mano libera ed è venuto fuori “Bervismo per più” ma, non sapevo cosa voleva dire, mi era rimasto in testa. Allora, ho provato a scriverlo in giro per vedere cosa succedeva: facciamo che sia una nuova visione della vita, in positivo e negativo, però, un po’ più in positivo; nel momento in cui hai capito cosa va male o ci stai lontano o lo combatti. Riconoscerci in qualcosa di nuovo che non ha nessun senso. Facciamoci delle nuove regole! Il Bervismo è solo un modo per dire: “cerchiamo di goderci la vita” e, sta andando bene, la gente me lo scrive continuamente…
(risate) è un motto ormai…
E’ chiaro! Non se ne può più di questo stato, della Chiesa e di questa classe politica che, se ti va bene, devi andare a votare il meno peggio… mi sembra una tragedia!
A tal proposito, che cos’è la poesia e la tragedia per Nicola Manzan?
Che figo! Poesia e Tragedia.
La poesia è tutto ciò che vedi, che leggi, che ascolti, che ti fa stare bene, ti fa sognare, l’armonia delle parole, l’armonia della musica, l’armonia delle immagini. La tragedia è la vita, la vita è una continua tragedia, ogni volta che va benissimo basta che ti giri un attimo e diventa tragedia. L’ esperienza mia personale è che più suono, più sono contento di quello che faccio, più la mia vita privata va in malora.
Un negativo/positivo…
E’ un bilanciarsi delle due cose… ad esempio il 2009, è stato un anno di fame, ho fatto pochi concerti, stavo facendo un disco nuovo, stavo rimescolando le carte della mia vita ma, tutto sommato, stavo bene a livello intimo mio personale, ero molto innamorato. Poi, ho incominciato a suonare molto e la vita privata è diventata un casino perchè, magari, da un punto di vista economico hai due soldini in più però, ti chiama tuo padre e ti dice che ha un problema grosso e pensi: proprio stasera c’è questo problema gigante, irrisolvibile che, sono qui di fronte a 2000 persone? La vita è molto tragica, io ho avuto degli eventi molto tragici nella mia vita ma, fa parte sempre della poesia.
Ascoltando più volte l’album mi sono ricordata di alcune opere di Beckett e del suo concetto del teatro dell’Assurdo che, alla fine tanto assurdo non è.
Mi trovi assolutamente impreparato però, non lo conosco. Altre persone me ne hanno già parlato, quindi, penso che lo studierò.
In realtà Beckett è famoso per il teatro sperimentale e per portare alcuni spettacoli (“Aspettando Godot”) all’estremo dell’immaginabile ma, se uno si ferma e ci riflette., tanto assurdo non è.
Potrebbe essere la tua una nuova musica dell’assurdo che dipinge un realismo sarcastico, dovuto anche agli spezzoni di film che riprendi?
Facendo molti cut up di dialoghi ed audio mi sono trovato a pensare che per quanto assurde fossero queste cose, alla fine non erano così assurde… a meno che non dici tutto e il contrario di tutto continuamente ma, se vuoi fare una cosa sensata, crei delle cose assolutamente incredibili. La gente ti viene anche a dire, successivamente, che quelle cose le ha viste realmente (risate).
La mia musica è molto votata all’assurdo, allo shockare, alla fine la realtà è quella che vediamo tutti i giorni e, secondo me, niente è più assurdo della vita stessa. Per quanto la programmi, non potrai mai sapere cosa succede da lì a un’ora e quindi, siamo anche abbastanza abituati all’assurdo.
Hai più volte detto che “ Il Nuovissimo Mondo” è nato da un momento non felice e abbastanza deludente della tua vita e, quindi hai voluto fare tu la tua musica…
Sì, in realtà già dal primo disco, quello con Maurizio Merli in copertina, mi ero messo in testa questa cosa: pensavo di fare solo 100 copie numerate per gli amici, doveva essere un po’ l’epitaffio del musicista Nicola Manzan perchè, non volevo più sentire parlare di major. Io vengo dall’hard-core-punk per quello che riguarda la musica moderna, quindi, ho sempre avuto un po’ un rifiuto per MTV, per quanto vado a suonare agli MTV Day e mi diverto molto, avendo un attitudine diversa da quella dei Sonhora… per me andare lì è spaccare ancora di più! Ho cercato per due anni di fare il musicista da major e, tutto si era infranto nei peggiori dei modi. Suoni con il tuo migliore amico e alla fine ti odi anche con lui (Tommaso Mantelli, con cui ho rifatto pace successivamente e l’ho chiamato a suonare con il Teatro), esperienze in cui dai tutto e non torna niente, perchè c’è una logica di mercato, ci sono i soldi, c’è l’immagine, tutte queste robe qui. Tra l’altro, in quel periodo, lavoravo all’Aeroporto di Bologna e mi chiamavano “Sacco di Merda” quando dicevo di avere un diploma in violino, visto che, con quello, non ci riempivo il frigo. Facevo i turni dalle 5 alle 9 di mattina e, subito dopo, andavo in studio (era a 5 minuti Dall’aeroporto) a riversare tutto il mio odio. Infatti, tutti i titoli del primo album si riferivano al posto in cui lavoravo (es: Triumvirato). Era una delusione gigante! Poi ho avuto un momento felice, nel 2008, in tour con i Baustelle che, per quanto non siano il mio gruppo preferito, per quanto siano mainstream e molto legati a queste logiche di mercato che io avevo rifiutato, era un bel lavoro che avevo sognato da anni. Essere in giro con una band grossa dove non ti devi caricare/scaricare gli strumenti e, dopo 15 anni di gavetta, hai anche voglia di farle queste cose. In quel periodo non ho fatto pezzi, ero felice. Passato quel momento, ho ricominciato a sentirmi a disagio, soprattutto perchè, rivalutando quello che avevo visto fino ad allora nell’ambiente mainstream, mi son detto: basta, adesso devo fare dei pezzi!
Per Comporre quindi devi star male…
Deve esserci un minimo di disagio, a meno che non devo fare musica mainstream o un turno in studio dove devi suonare quello che ti dicono loro ma, a livello di composizione, non è così semplice… devo andare a pescare dentro di me. Infatti, penso che a breve, non per colpa Del Teatro degli Orrori (risate), ricomincerò. Sto premendo, ho di quelle palle “girate” in questi giorni (risate)… fortuna che sono in tour, altrimenti avrei già un disco pronto.
Quindi ci dobbiamo aspettare un uscita a breve?
A me piacerebbe, adesso vediamo un po’ come si mettono le cose. Ti dico, io sono una persona che ha sempre odiato i concept album e adesso me li ritrovo a fare (risate) …un classico! Mi piace prendere un argomento ed eviscerarlo il più possibile, soprattutto, facendo pezzi da 30 secondi: lanci brevi messaggi mettendoli in un contesto. Adesso ho tante idee a livello concettuale; se non avessi niente da fare, avrei già pronti quattro dischi, magari tutti uguali a livello musicale… ci vuole tempo per crescere musicalmente. A livello di concetto, però, ho 3-4 idee sulle quali posso lavorare… devo solo capire la direzione.
Cosa stai ascoltando ultimamente? Ho sentito in un’intervista che ascolti gli Air?
Sì sì mi piacciono un casino, non li ho visti all’ Estragon e volevo tagliarmi le vene (risate). Se prendi le variazioni Goldberg di Bach ed arrivi a Bologna Violenta, in mezzo ci stanno tranquillamente anche gli Air; mi piacciono proprio tanto e sono veramente un gruppo figo!
Adesso sto ascoltando molto gli Zen Circus, l’ultimo disco è fenomenale! Ho il vinile e l’avrò ascoltato 5-6 volte oggi. Con loro ci siamo conosciuti prima di persona ed ho pensato: “che gente strana”… poi, ti trovi subito a parlare di certi argomenti, ti dai ragione e, da lì, ho cominciato a seguirli anche musicalmente.
In genere, ascolto tutte le cose che mi passano i gruppi, ho una scatola in macchina piena di DEMO da cui si scoprono, tra l’altro, delle cose molto fighe.
Un album che mi ha impressionato parecchio è il disco di Roberta Carrieri, una ragazza che ho conosciuto di recente e, fa della roba molto “pop” ma molto bella, ha una gran voce, bei testi. Sto pensando a cos’altro ho in macchina, perchè ascolto tutto quasi ed esclusivamente lì…
Una cosa che mi ha colpito di te e, che ho notato diverse volte, è andare a vedere i live di altre band, al Miami, a Ferrara per gli Zen Circus…
che era tra l’altro la prima volta che li vedevo dal vivo (risate)
…cmq è raro che il musicista di un’altra band guardi i live di altri gruppi, più o meno conosciuti…
Se posso lo faccio, a me dispiace molto quando sono in tour con il TDO perchè, per vari motivi, si arriva sempre 15/20 minuti prima del concerto e non riusciamo a sentire la band di supporto. Mi piace scoprire band, mi piace vedere nuovi gruppi che suonano e, non mi importa se sono grossi o piccoli, mi incuriosisce…poi sento tanta musica che mi piace e che non mi piace…
Tipo cosa non ti piace?
No, guarda non ricordo neanche i nomi, mi sono venuti in mente alcuni degli ultimi demo che erano assolutamente pessimi! Mi hanno dato il demo con 4 pezzi i Fast Animals & Slow Kids , un gruppo di Perugia che dovevano farci da supporto. Molto ingenui se vuoi ma, è un gruppo che se ce la mette ce lo fa vedere a tutti fra qualche anno! Senti che hanno la verve, hanno il coraggio di dire le cose, di suonare… ci sono delle cose interessanti in giro…
A Roma non so se hai sentito i Luminal…
Sìsì li ho sentiti e, anche a loro non gliene frega un cazzo, dicono quello che devono dire nel loro modo ma, infatti, vedo che stanno facendo delle cose belle!
Finisci il tuo Album con L’uomo: L’ultimo Atto? Non c’è mai fine quindi al peggio?
Eh bella. Sono due le considerazioni.
Inizialmente i pezzi volevano essere 26 come il primo disco, però ad un certo punto ho ascoltato l’album e mi sono reso conto che era finito. Il 23 tra l’altro è anche un numero che ha diversi significati per la Kabala, la numerologia. Mi piaceva che fosse dispari, il numero dispari è più figo! Da una parte c’è un richiamo al primo disco, in cui c’era questo pezzo “Bologna: Ultimo Atto” che, è preso da un film poliziesco di cui non so neanche quale fosse la città di riferimento.
Semplicemente, mi piaceva finire il “Nuovissimo Mondo” con un riferimento al primo Album ed al contenuto del secondo, quindi, l’uomo con le sue molteplici crudeltà.
L’idea che mi era venuta era propria questa : “Dopo tutti questi scempi, queste schifezze, queste brutture, quest’ultimo pezzo sarà l’ultimo atto o può esserci del peggio?” Secondo me al peggio non c’è mai fine (risate), se ne vedranno ancora e ci resteremo ancora di merda.
Riprendo un racconto che mi spiegò Capovilla, tratta dal corto “Toby Dammit” di Fellini, in quanto anche ne “Il Nuovissimo Mondo” troviamo donne maledette… Perchè si ha così tanta paura del demonio, alla fine era un angelo no?
E’ un po’ il temere il diverso, l’aver paura di quello che non si conosce: alla fine se i bianchi odiano i neri è perchè magari non li conoscono, perchè hanno un fisico mostruosamente più bello del nostro. Fanno paura e quindi la prima impressione è che sia male. Io non sono più cattolico, mi sono sbattezzato, non voglio più far parte di quella schiera di preti pedofili e di quella gente che gli va dietro, questa cosa mi fa molta paura e molto schifo. Io penso che quello sia davvero il male, il privare le persone della libertà, il privarle del diritto di espressione: questo è il vero male che abbiamo oggi! Uno stato come il nostro in cui ti impediscono di dire qualsiasi cosa, il governo italiano è il male, la chiesa è il male, il Vaticano è il male, Il Vaticano è quello che combatte da anni contro i preservativi…vuol dire che allora tu stai dalla parte dell’Aids (che è un male)… no tu ti devi astenere secondo loro ma, è nella natura dell’uomo fare l’amore. E’ male quello che va contro natura, quello che non è giusto per l’animale uomo: questo è male! Il far male alle altre persone per niente: questo è male! Di sicuro non l’Angelo nero (risate), anzi è molto rock’n’roll, è molto glamour e spettacolo. Certo è che al giorno d’oggi ci sono delle cose che sono travestite da bene ma sono male.
C’è un messaggio che vuoi fare ai lettori di Shiver?
Il messaggio è sempre il solito (risate):
Nessuna Politica,
Nessuna Religione,
Bervismo per più!
Cercare di godersi la vita nel rispetto degli altri e di se stessi. Cosa che io non faccio perchè sono una gran testa di cazzo, però, ci provo… (risate). Cerco nel mio piccolo di far bene alla gente, tanto più che ho la fortuna di fare arte e posso dare dei messaggi e posso far passare delle ore spensierate alla persone e, questo, è una cosa fantastica. Far dimenticare i problemi che le persone hanno ogni giorno, magari parlandone e ridendoci sopra…secondo me, questa è una gran fortuna che ho.
(Stakanovista Rock)
Foto: 1-2 Carlo De Filippo
3-4 Pierfilippo Mancini
5-6 Elena Sartorari