Molti direbbero che il caro ex-surfista Jack Johnson fa parte di quella categoria di musicisti (Kings of Convenience, Ben Harper, Jacob Dylan, Amos Lee, giusto per citarne alcuni) che hanno trovato la formula vincente, la melodia giusta e da questa non si scansano più di tanto senza sperimentare…. portando a casa un buon album dietro l’altro ma che alla fine e sempre lo stesso.
Beh vi sbagliate, Jack Johnson entra nel cuore perché il suo rock soft, anche se in quest’ultimo lavoro è un pochettino più agitato, sembra portato all’orecchio dal vento che viene dal mare, sussurrato e allegro, pulito, ecologico. To the Sea arriva nei negozi tre anni dopo il piacevolissimo Sleep trought the static e dal live cd/DVD En Concert e porta una grinta che non si era mai percepita nei precedenti album infatti tutto incomincia con una rockeggiante “You and your heart” grazie ad un bel rif di chitarra che spiana la strada ad una melodia piacevole e veloce. Molto dolce invece “No Good With Faces” disegnata sulla voce di Jack, poi immediatamente si ritorna su toni più veloci e complessi con “At or With Me” da segnalare anche “From the Clouds” e “The Upsetter” quest’ultima, soprattutto, sembra scritta da Ben Harper per il suo sound molto black. Ma quello che auguro a voi è di poter gustare la straordinaria “Only the Ocean” che in tre minuti e quaranta secondi ti mette in pace con il mondo. Questo album è dedicato al padre scomparso e questo si sente nelle melodie che nel generale sono molto più dure e la chitarra a volte sembra essere percossa e per un artista che solitamente accarezza le corde questo è sintomo di dolore e sofferenza che non eravamo abituati ad ascoltare nelle note del timido surfista. Sarà che io abito a 50 metri dal mare, sarà che la sera dopo il lavoro mi posso gustare una birra media guardando il mare e ascoltando buona musica, ma io Jack lo metto nella mia piccola nicchia di Artisti speciali, perché tutti vorrebbero addormentarsi con il rumore delle onde e al mattino prima di andare a lavorare sentire l’odore del salmastro e umidiccio che ti sveglia, ed io non lo cambierei con nessuna cosa al mondo quindi queste sonorità intime, pacifiste ed ecologiste mi entrano nel cuore dalla porta principale e chi mi critica il buon vecchio Jack dico: SHAKA BRAH!
(Matteo Albertini)
Sito (puoi ascoltare tutto l’album)