In un periodo in cui, nel rock, si stà facendo largo uso di elettronica col risultato che solo in pochi casi esce poi qualcosa di interessante, c’è ancora chi se ne frega della ricerca troppo elaborata del suono e che con una chitarra e una batteria punta più alla sostanza.
Il duo in questione è tutto italiano, formato da Davide Materazzi (chitarra- voce) e Simone Ferrari (batteria), due ragazzi poco più che ventenni che arrivanno all’esordio dopo un tour ben accolto in Texas. Rubberized è un disco che trasuda rock’n’roll e garage; la chitarra “ruvida” e la voce quasi sempre “sporca” sono un marchio di fabbrica e sin dal primo episodio, ovvero “Selfreliant” si capisce che si darà in pasto alle orecchie dell’ascoltatore qualcosa di “carico”. Tra le 12 tracce troviamo, a mio avviso, un pezzo che potrebbe riscuotere un buon successo nei rock club, questo è “Prime time idiocy”, con quel suo “wooh oooh” insistente sà essere così contagioso che non puoi fare a meno di ballarla e canticchiarla. Non ci si deve però soffermare su questo potenziale “singolone” perchè ci sono sorprese come “Love is fear” con il suo fare più new wave e la bella “Toast to roast” dalla batteria candenzante e una chitarra che sembra “carta vetrata”.
I Sorry Ok Yes in alcuni casi portano alla memoria gruppi come White stripes o i più “anziani” The Kinks ma a me sinceramente frega poco perchè questi due fanno del buon rock e sanno essere “genuini” come dei buskers, quindi per una volta non andiamo a cercare difetti ma piuttosto facciamoci coinvolgere dall’energia ancora ingenua di cui Rubberized vive. In conclusione, questo è il disco che metterei sù mentre tento di cuocere una grigliata, birra in mano, in una sera d’estate con gli amici. E beviamo quella birra alla salute della band.
(Andrea Tamburini)
Myspace – Scarica la compilation con il brano “Prime time idiocy”