Strana cosa la globalizzazione. Solo in un periodo come questo può accadere che una band proveniente dalla più centrale regione italiana riesca ad avere un riscontro positivo oltreoceano, con un ep d’influenza principalmente anglosassone. Strana cosa. Eppure succede. Dopo infatti aver già tenuto qualche concerto negli Stati Uniti lo scorso anno, i Tiger! Shit! Tiger! Tiger! ci sono tornati per presentare “Whispers”, quattro tracce che anticipano un album di prossima uscita.
L’evoluzione da “Be Yr Own Shit” è evidente: dalle frecciatine di due minuti di pura cattiveria passano ora a brani più lunghi e complessi, forse meno improvvisati ma non per questo poveri d’incisività e potenza d’impatto, anzi.
Nonostante l’avvicinamento allo stile di Foals e Klaxons, a salvarli dall’omologazione con i gruppi nati sulla scia del fenomeno indie rock è la capacità di tornare all’essenziale: ritmi incalzanti, riff potenti con una base strumentale piuttosto scarna, ma proprio per questo efficace ed immediata.
Pur mantenendo questa linea comune, i brani riescono ad assumere ognuno una propria personalità e rimanere impressi a lungo. Brano migliore dell’ep, senza far torto agli altri tre, è forse il conclusivo “Wheelers”, ritmicamente più coinvolgente e con un motivo incisivo.
Se questo è soltanto un “assaggio” di ciò che troveremo nel prossimo album, non possiamo fare altro che goderci l’attesa, sperando che questi tre umbri abbiano altre piacevoli sorprese per noi ascoltatori.
(Roberta Confente)