Cosenza, Mezzogiorno, Sole, Pop melodico.
E invece no, rock. Anzi, stoner rock. Potrebbe sembrare un’azzardo, e forse lo è, ma i Miss Fräulein hanno – finalmente – le idee chiare su cosa vogliono fare, e lo fanno bene. Partendo infatti dal precedente “Tob Was My Monkey”, la band calabrese nel nuovo album è riuscita a rielaborare questo genere ampliandolo verso orizzonti nuovi, che spaziano tra tutte le variegate dimensioni del rock’n’roll.
Dopo un incipit non troppo convincente con “You Know Why”, The Secret Bond si rivela un album maturo, merito del più ampio rango di influenze che lo caratterizzano e dell’esperienza acquisita dal gruppo. Se infatti l’apertura risulta un po’ banale anche se molto orecchiabile, già da “Grown High” troviamo un sound nuovo, a tratti addirittura oasisiano. E non è un caso isolato. L’intero album appare cosparso di influenze principalmente anglosassoni, in particolare per alcuni fraseggi di chitarra alla Bellamy (“Battle On Ice”, “In Confidence”) e sonorità alla Placebo, enfatizzate dall’incredibile similarità tra la voce di Giulio Ancora e quella di Brian Molko. Questo nuovo stile bene si plasma con una base ancora molto stoner, soprattutto in “In Confidence” e “See You Man”. L’originalità del disco sta infatti nella capacità di amalgamare un rock più vicino a Queens of The Stone Age o Wolfmother ad approcci tipicamente “alternative” inglesi. Ottimo esperimento anche “Human Hunter”, più scabra dal punto di vista strumentale ma colmata da un perfetto cantato corale. Ad ampliare ulteriormente la già vasta gamma di generi troviamo anche “Now And Then” e “London Town”, che potrebbero sembrare quasi punk rock.
In conclusione, The Secret Bond pare avere una duplice anima: da un lato più legata alle origini della band, dall’altro più curiosa ed incline alla sperimentazione. A confermare questa tendenza la titletrack, stranamente posizionata in chiusura del disco: una traccia interamente strumentale dove pare che la band abbia voluto abbandonarsi all’inesplorato per cercare strade ancora nuove. E chissà, a questo punto, cosa possiamo aspettarci dal prossimo album.
(Roberta Confente)