I Joy Division e, in particolare Ian Curtis, sono un pezzo di storia musicale mondiale intoccabile. Tanti artisti, soprattutto in Europa, hanno voluto rendere omaggio a questa band, a questo artista ma, è difficilissimo scontrarsi con questi “mostri sacri” e rielaborare brani come “Love will Tear us Apart”, “Transmission”, “Isolation”, “Shadowplay”, “Atmosphere” e, in generale, tutta la loro discografia. Il rischio è o di farla esattamente come era stata creata o snaturare e scomporre il brano non rispettando quello che era il progetto Joy Division.
Al di là della New-Wave e del post punk i Joy Division rappresentano sperimentazione e provocazione a 360°, quindi ho trovato già molto interessante (e molto arduo) vedere nella playlist band di genere diversissimo rielaborare questi brani. “A Different Story” è una storia già scritta ma differente, reinterpretata da ottimi musicisti che hanno saputo rendere propri questi pezzi senza snaturarne l’urgenza, la cupezza, l’inquietudine tipica dei Joy Division.
Quindi lo stupore iniziale diventa una piacevole sorpresa. La sperimentazione dei Joy Division può essere ancora sfruttata e rielaborata in altri contesti ed è quello che è riuscito a creare esattamente questo Album. Un tributo in quanto tale, secondo me, non si deve limitare a celebrare il mito ma a capire ed a rielaborare in maniera uniforme un progetto che può essere spunto di critiche, riflessioni e perchè no, ulteriori sperimentazioni.
I Joy Division visti da un ottica blues, punk, new wave elettronica, indierock, pop elettronico, rock noise, indietronica: questo è il frutto di “A Different Story”. Come si può ben intuire, sono una grande amante della band inglese e di Ian Curtis ma, devo dire che , questo Album mi soddisfa e , fa capire quanto i Joy Division siano in realtà trasversali. Lo stesso personaggio di Ian Curtis, controverso ed ambiguo, viene perfettamente “venerato” in questo progetto. I miei complimenti alla curatissima direzione artistica ed al Comune di Reggio Emilia che ha prodotto e sponsorizzato il progetto. La musica, che noi in Italia diamo molte volte per scontata, è Arte in tutte le sue forme e si meriterebbe un posto d’onore anche nelle amministrazioni e nel Paese stesso. D’altronde, come dimostrano le band intervenute in questo Album abbiamo una delle più belle scene musicali indipendenti e sarebbe ora di accorgersene!
Nella mia mente c’è un progetto grande….questo tributo ai Joy Division, iniziato anche con il bellissimo film “Control” di Anton Corbijn (che vi consiglio se non l’avete mai visto) dovrebbe essere a scala nazionale. Ogni paese Europeo deve qualcosa ai Joy Division, musicalmente e non, allora perchè non dedicare finalmente un grande Festival a questa brevissima ma intensa pagina di storia? Lo so è ambizioso ma perchè no, visto la perfetta riuscita di “A Different Story”?
l’album tributo è stato realizzato dall’Assessorato Cultura di Reggio Emilia e prodotto SGP (Spazio Gerra Produzioni). Sono state coinvolte nel progetto diverse realtà musicali appartenenti alla scena indipendente reggiana; il tutto è curato da Daniele Carretti (Offlaga Disco Pax, Magpie, Lettera32) e con la supervisione di Lorenzo Immovilli (Mondoradio / Krock) .
(Stakanovista Rock)
QUI è possibile ascoltare tutto l’album in streaming.