Stanotte non sappiamo cosa fare. Qualcuno dal retro dell’auto suggerisce un locale che le mie orecchie non hanno mai sentito. L’auto percorre diversi chilometri, svolta in un budello di vie, parcheggiamo e ci ritroviamo davanti ad una porta. Alzo la testa e vedo l’insegna al neon rossa che sfarfalla nella notte fresca. Da dentro arriva un rumore ovattato; c’è gente, meno male!
Entriamo ed il fumo ci avvolge. Tossisco e mi dirigo al bar. Ordino una miscela di alcol ed il barista non si fa scrupoli a versarmi molto più della dose che versano in altri locali. Sorrido e mi giro. C’è una persona ad un tavolo che mi osserva, si volta e guarda in direzione della vita umana che si muove ubriaca nel bar ed annota su un taccuino i suoi pensieri.
Mi avvicino e prima di aprire bocca lui mi racconta di sè e della sua vita da girovago. Si chiama Davide e sulla faccia ha scalfito i giorni passati a cantare in lungo ed in largo nel Paese. Prende la chitarra che aveva nella custodia ed inizia a cantare; “Settembre Luna/ ed è luna blu/un brivido sordo non mi lascia più/altissimo cielo/vertigine amara/un treno si muove per una stella lontana”. Inizia così “Settembre Luna”, in modo acustico per poi aprirsi in un blues rock movimentato e coinvolgente. Davide finisce la canzone e si accende una sigaretta. Ora i toni sono più pacati ma seguono sempre quelle tinte blues fumose e “Notte Blu” ha un incedere un po’ ubriaco con la slide guitar che disegna calde spirali in queste quattro pareti ed un trombone che sà di buon caffè caldo (proprio come descritto nel brano che canta citando lontanamente De Andrè). La canzone finisce e Davide spegne la sigaretta, sussurra “Questa è l’ultima” ed intona “A me resta una canzone”. Il brano è “dolce e triste” con una struttura scarna. Le percussioni sono appena accennate e la chitarra pizzicata con dolore rendono l’aria un po’ meno buona da respirare. Viene voglia di uscire o di restare dentro e chiedergli di continuare per tutta la notte, scolando un bicchiere dopo l’altro. Mi giro per ordinare ancora qualcosa ma quando mi giro Davide è sparito. Andato in qualche altro posto a cantare la sua musica.
Se per caso lo vedete, offritegli da bere, perchè ci penserà lui ad ubriacarvi con le sue storie.
(Antonio Capone)