Il fatto che il nuovo album del trio pesarese sia un ossimoro è palesato dal titolo stesso, il quale fornisce un primo indizio; “Storpio Carino”. Come a sottolineare due aspetti diametralmente opposti ma uniti da un “corpo” che ne evidenzia i pregi e i difetti, a seconda del modo in cui viene osservato.
Questi due aspetti si conciliano in modo equilibrato nell’album, dove un sottofondo di malinconico ardore si scontra con una sorta di ironica leggerezza nello scrollarsi di dosso situazioni dolorose e pesanti, un po’ come faceva Moz con gli Smiths (ma qui siamo su altri lidi sonori) o come suonare al funerale di una persona cara.
Allora ecco che si riesce a comprendere l’intento dei Damien* in questo secondo album fatto di luci accecanti che mordono il viso e bruciano i timpani come i primi due brani che partono come schegge new rave senza meta; “On Ice” e “Unaware unaware”. Oppure il rock di fattura strokeiana di “Confidants” o il giro di chitarra di “You Bobonniere” in bilico tra i primissimi U2 ed Echo and the Bunnymen o ancora il ritornello “papapara paparara” di “Softcore” che resta fisso in testa come quei brani a cui basta poco per innamorarsene. Ma ci sono anche momenti in cui si riprende fiato e le assonanze tra testi e sonorità risultano più in sintonia; è il caso di “Countership”, “Lesser Thoughts” o “Night Rush”, dove la cadenza post-punk si smorza lasciando filtrare una sottile resina scura e malinconica ma mai deprimente. Gli elementi elettronici presenti in “Crippled Cute” sono talmente stratificati tra le pieghe dell’album da non risultare mai invadenti o in primo piano rispetto alla strumentazione elettrica e questo ne fa un ulteriore pregio, perché molto speso vengono usati sotterfugi di questo tipo per colmare altri tipi di lacune.
In conclusione i Damien* riescono a spostare, a proprio favore, quella fastidiosa linea che ghettizza l’Italia dal resto d’Europa nel panorama musicale, con una maturità ed un disincanto specchio dei nostri tempi.
Piccola curiosità: il video di “Confidants” e l’artwork di “Crippled Cute” sono stati realizzati da Alberto Baldolini dei General Decay, il quale da parte nostra ha ricevuto già un indubbio attestato di stima con la recensione del tagliente ep omonimo e l’inserimento di un brano nella nostra prima compilation.
(Antonio Capone)
Myspace – Scarica la compilation con il brano “Unaware unaware”