Mettete questo disco sul vostro Ipod ed andate in un Centro Commerciale della vostra città poi ascoltatelo a tutto volume nelle cuffie passeggiando in mezzo alla gente, in poco tempo non sarete più in grado di camminare e ne vorreste uscire subito per respirare un pò di aria fresca.
Questo disco ha la potenza delle parole dalla sua ma nelle fattezze ha un sapore ancora acerbo, l’uso dell’urlato dovrebbe essere leggermente più moderato e usato per sottolineare concetti. Il disco risulta nel suo complesso un pò carente nella parte musicale che viene lasciata grezza e non variegata di strumenti. Girano degli strani acidi in Emilia, perchè dopo i maestri C.C.C.P. e lo strangolamento sonoro de Le Luci della centrale elettrica, arriva Margaret Lee (Giacomo Marighelli da Ferrara) a dare man forte con i suoni scarni ed i pensieri affilati.
Da sottolineare il pezzo “Aspirina Potenziale” che nel complesso dell’album e la canzone più “ricca” e che dà l’idea di quello che possa essere Margaret Lee in futuro.
(Matteo Albertini)
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